Ente Unico di accreditamento
- Autore: ROSSI GIORGIO
- •
- 29 gen, 2018

Con l’obbiettivo di offrire certezza e conformità ad un mondo caratterizzato da rapidissimo sviluppo tecnologico, gli stati si sono sempre preoccupati di istituire enti di accreditamento affinché chiunque operi in settori di oggettiva importanza quali salute, formazione primaria, analisi chimiche, certificazioni di sistema e sicurezza possa adeguare la sua professionalità a standard internazionalmente accettati.
A livello internazionale esistono sia normative di tipo cogente che volontario; mentre le prime riguardano soprattutto quelle materie che vengono direttamente regolate dagli organi statali di riferimento, dal momento che si tratta di aspetti della società che toccano da vicino gli interessi della nazione, le seconde si riferiscono invece a tutti quegli aspetti tecnici che grazie alla compartecipazione del settore privato, sono stati messi a punto e condivisi dalla quasi totalità degli attori, anche con pieno supporto da parte delle autorità statali.
Da molti enti a uno
In Italia, come anche nella maggior parte degli altri paesi europei fino a qualche anno fa, il sistema di accreditamento in campo volontario era affidato da apposite leggi statali a diversi enti, che nel caso specifico erano rappresentati da SINCERT, ente che si occupava della certificazione dei prodotti, dei sistemi e del personale, SINAL, incaricato della gestione dei laboratori di prova e SIT, che costituiva l’ente preposto al servizio di taratura.
In seguito all'entrata in vigore del nuovo regolamento CE emesso di concerto tra Consiglio e Parlamento, la Comunità Europea ha inteso adottare un nuovo punto di vista affinché fosse promosso un maggiore accentramento degli enti, fino ad arrivare all'istituzione di un Ente Unico di accreditamento per ogni Stato membro. A seguito di quanto stabilito nel regolamento CE N. 765 del 9 luglio 2008 che abroga il regolamento CEE n. 339/93 e dopo un periodo caratterizzato da un lungo ed elaborato percorso di assestamento, il governo italiano ha predisposto ogni risorsa affinché si potesse procedere non solo all'unione dei vari enti preposti al servizio di accreditamento nei rispettivi campi, ma bensì creare un Ente Unico che vedesse la compartecipazione di ogni attore statale e privato, operante in settori di fondamentale importanza per la nazione dal punto di vista socio-economico.
Un sistema di accertamento efficiente ed innovativo
Dalla condivisione di risorse, esperienza e metodiche di gestione nasce Accredia, l’Ente Italiano di Accreditamento specificatamente designato dal governo italiano con l’obbiettivo di promuovere un’associazione volta ad attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi e dei laboratori tecnico-chimici che verificano la conformità di beni e servizi alle norme cogenti o volontarie, nazionalmente ed internazionalmente riconosciute.
Una simile operazione che vede coinvolti enti di ogni natura appartenenti sia al settore pubblico che privato, tra i quali spiccano per importanza le associazioni di categoria, le confederazioni dei lavoratori, gli enti di normazione e nove Ministeri della Repubblica Italiana a titolo di soci di diritto, costituisce un importante impulso, nonché un’esplicita presa di posizione nei confronti di una società maggiormente sicura e che riesca a svilupparsi a vantaggio di ogni membro. Il compito di Accredia consiste infatti nel certificare che ogni attore socio-economico adibito ad attestare la conformità del lavoro svolto da terzi in relazione alla normativa di riferimento, sia a sua volta in grado di esercitare il proprio compito in modo efficace, oggettivo ed imparziale, affinché non si producano soprusi che oltre ad andare a discapito del singolo lavoratore, alla lunga inciderebbero su tutto il sistema di riferimento inficiando anche la professionalità di chi lavora seriamente.